La Chirurgia e l’Implantologia sono due branche dell’Odontoiatria complesse e richiedono approfondite conoscenze e buona pratica. Molti la “spacciano”, pochi la sanno effettivamente attuare e realizzare.
Innanzitutto partiamo dalla definizione di Implantologia, ovvero: cosa significa posizionare un impianto? Un impianto è una vite medicale. La sua funzione è quella di integrarsi nell’osso della mandibola o della mascella e permettere l’aggancio di una componente protesica, che può essere un elemento singolo, una corona o un “ponte” (una struttura che regge più elementi dentali protesici).
Mettere un impianto è un procedimento articolato. Innanzitutto il dentista deve comprendere se il paziente sia un candidato ideale all’implantologia in relazione alla presenza di eventuali patologie. Esistono una serie di patologie sistemiche che rappresentano delle controindicazioni all’implantologia, prima fra tutte il diabete mellito di tipo II non controllato, oppure altre come l’ipertensione resistente alla terapia o, in alcuni casi, alcune terapia come ad esempio quelle a base di bifosfonati (tipicamente utilizzate per l’osteoporosi grave o per controllare le recidive da carcinoma della mammella). Tutte queste informazioni vengono raccolte tramite una completa anamnesi ed una prima visita professionale.
Si passa quindi a studiare le caratteristiche anatomiche. In particolare si va a verificare lo stato delle ossa dove andranno posizionati gli impianti. Le immagini radiologiche permettono di raccogliere queste informazioni in modo completo: nella maggior parte dei casi nello Studio Odontoiatrico Di Salvo richiediamo l’esecuzione di un esame Cone Beam Computed Tomography (CBCT), anche chiamato TAC a fascio conico: un esame dotato di grande risoluzione che permette di effettuare delle ricostruzioni 3D delle ossa e delle misurazioni molto precise (letteralmente al centesimo di millimetro).
Qualora si fossero verificate degli importanti riassorbimenti di osso è possibile effettuare un innesto di materiale osseo per “andare a creare lo spessore mancante”. Tale condizione si verifica soprattutto in quei casi laddove si abbia fatto un’estrazione dentale o degli elementi siano andati persi e si sia lasciato passare molto tempo: in tal caso l’osso tende a riassorbirsi. E’ un processo naturale, ma può portare a gravi disconfort ed rappresenta un fattore “scomodo” nel caso si vogliano posizionare degli impianti.
Passiamo quindi a “progettare un impianto”. Non sempre infatti è necessario sostituire tutti gli elementi mancanti con un pari numero di impianti: se sono andati persi o sono stati estratti 3 o 4 denti vicini è talvolta possibile posizionare anche solo due impianti e collegarli tramite un ponte, sul quale verrano posizionate degli elementi dentari protesici.
Una volta inserito un impianto è fondamentale che il paziente collabori al suo mantenimento. Un impianto è una vita di metallo che, per quanto raffinato e costruito con le migliori tecnologie, non verrà mai “accettato completamente” dal resto del corpo. Di conseguenza bisogna tenerlo controllato e curare in modo puntuale eventuali problematiche che potrebbero presentarsi. E’ fondamentale evitare di fumare (quello sempre, ma è molto importante soprattutto nel momento subito successivo all’implantologia) perché il fumo può causare anche il rigetto dell’impianto (esattamente come nei trapianti di organo).
Nello Studio Odontoiatrico Di Salvo lavoriamo in team insieme ai nostri pazienti in tutte le fasi dell’implantologia: